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Virus e Malattia

Che cos'è un coronavirus?

I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS). Sono virus RNA a filamento positivo, con aspetto simile a una corona al microscopio elettronico. I Coronavirus sono stati identificati a metà degli anni '60 e sono noti per infettare l'uomo e alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Le cellule bersaglio primarie sono quelle epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale. Ad oggi, sette Coronavirus hanno dimostrato di essere in grado di infettare l'uomo. Il virus che causa l'attuale epidemia di coronavirus (precedentemente denominato 2019-nCoV) prende il nome di SARS-CoV-2 (Severe Acute Respiratory Syndrome - Coronavirus - 2). il nuovo Coronavirus (ora denominato SARS-CoV-2) appartiene alla stessa famiglia di virus della Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS) ma non è lo stesso virus. Il nuovo Coronavirus, responsabile della malattia respiratoria ora denominata COVID-19

 

Perché è comparso il nuovo coronavirus?
La comparsa di nuovi virus patogeni per l’uomo, precedentemente circolanti solo nel mondo animale, è un fenomeno ampiamente conosciuto (chiamato spill over o salto di specie) e si pensa che possa essere alla base anche dell’origine del nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). Al momento la comunità scientifica sta cercando di identificare la fonte dell’infezione (Fonte: Istituto Superiore di Sanità)

 

Cosa è la COVID-19?
La malattia provocata dal nuovo Coronavirus ha un nome: “COVID-19” (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata).

 

La fonte del coronavirus che provoca COVID-19 è conosciuta?
Ad oggi, la fonte di SARS-CoV-2, il coronavirus che provoca COVID-19, non è conosciuta. Le evidenze disponibili suggeriscono che SARS-CoV-2 abbia un’origine animale e che non sia un virus costruito. Molto probabilmente il reservoir ecologico di SARS-CoV-2 risiede nei pipistrelli. SARS-CoV-2 appartiene a un gruppo di virus geneticamente correlati, tra cui SARS-CoV (il coronavirus che provoca SARS) e una serie di altri coronavirus, isolati da popolazioni di pipistrelli (Fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità).

Modalità di trasmissione

Alcuni Coronavirus possono essere trasmessi da persona a persona, di solito dopo un contatto stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente sanitario.
Anche il nuovo Coronavirus responsabile della malattia respiratoria COVID-19 può essere trasmesso da persona a persona tramite un contatto stretto con un caso probabile o confermato.

 

Come si trasmette il nuovo coronavirus da persona a persona?
Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata. La via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:
la saliva, tossendo e starnutendo contatti diretti personali
le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi In casi rari il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale.
Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti. È sicuro bere l’acqua del rubinetto, infatti le pratiche di depurazione sono efficaci nell’abbattimento dei virus, insieme a condizioni ambientali che compromettono la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati) ed alla fase finale di disinfezione.
Studi sono in corso per comprendere meglio le modalità di trasmissione del virus.

 

Qual è la definizione di contatto stretto?
Il “Contatto stretto” (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito come:
una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19 una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta di mano) una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati) una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di DPI idonei un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso COVID-19; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.
Per i contatti stretti di un caso COVID-19, l'operatore di sanità pubblica del Dipartimento di Prevenzione territorialmente competente provvede alla prescrizione della quarantena per 14 giorni successivi all'ultima esposizione.

 

Come gestire un contatto stretto di un caso confermato di COVID-19?
Sulla base delle Ordinanze ministeriali, le Autorità sanitarie territorialmente competenti devono applicare ai contatti stretti di un caso probabile o confermato la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per quattordici giorni.

 

L’infezione da nuovo coronavirus può essere contratta da un caso che non presenta sintomi (asintomatico)?
È noto che il virus si diffonde principalmente attraverso le goccioline respiratorie espulse da chi ha la tosse o altri sintomi. Tuttavia, alcune prove suggeriscono che la trasmissione possa avvenire anche da una persona infetta, che presenta solo sintomi lievi.
Alcuni rapporti hanno indicato, inoltre, che anche le persone senza sintomi possono trasmettere il virus. Questo è particolarmente vero nelle prime fasi della malattia, in particolare due giorni prima di sviluppare sintomi. Sono in corso studi per capire con quale frequenza ciò avvenga.

 

Chi è più a rischio di contrarre l’infezione?
Le persone che vivono o che hanno viaggiato in aree a rischio di infezione da nuovo coronavirus oppure persone che rispondono ai criteri di contatto stretto con un caso confermato o probabile di COVID-19.
Le aree a rischio di infezione da nuovo coronavirus sono quelle in cui è presente la trasmissione locale di SARS-CoV-2, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Queste vanno differenziate dalle aree nelle quali sono presenti solo casi importati.

 

Il nuovo coronavirus può essere trasmesso dalle zanzare?
Ad oggi non esiste alcuna evidenza scientifica di una trasmissione attraverso zecche, zanzare o altri insetti, che invece possono veicolare altri tipi di virus (arbovirus), responsabili di malattie completamente diverse da Covid-19, come ad esempio dengue e febbre gialla.
Allo stato attuale inoltre non esistono dati che suggeriscano che altri coronavirus della stessa famiglia di SARS-CoV-2 (come ad esempio i virus della SARS e della MERS) possano essere trasmessi dalle zanzare. Appare pertanto un’ipotesi estremamente improbabile. (Fonte: ISS)

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Sintomi

I sintomi più comuni di COVID-19 sono:
febbre ≥ 37,5°C e brividi tosse di recente comparsa difficoltà respiratorie perdita improvvisa dell’olfatto o diminuzione dell'olfatto, perdita del gusto o alterazione del gusto raffreddore o naso che cola mal di gola diarrea (soprattutto nei bambini).
Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave e persino la morte.

 

Quanto è pericoloso il nuovo virus?
I dati preliminari provenienti dall'UE/SEE mostrano che circa il 20-30% dei casi di COVID-19 vengono ospedalizzati e il 4% sviluppa una forma grave della malattia. I tassi di ospedalizzazione sono più elevati per le persone di oltre 60 anni e per quelle con patologie sottostanti.
Le persone anziane e quelle con patologie preesistenti, come ipertensione arteriosa, problemi cardiaci, diabete, malattie respiratorie croniche, cancro e i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita, trapiantati o in trattamento con farmaci immunosoppressori) hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia.

 

Quali sono le raccomandazioni per le persone più a rischio?
A tutte le persone anziane o affette da una o più patologie croniche o con stati di immunodepressione congenita o acquisita, è raccomandato di non uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

 

Quanto dura il periodo di incubazione?
Il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Si stima attualmente che vari fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni.

Prevenzione e trattamento

Ecco le misure da adottare per la prevenzione:
Lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute Evitare abbracci e strette di mano Mantenere, nei contatti sociali, una distanza interpersonale di almeno un metro Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce Starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie Evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l'attività sportiva Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani Non assumere farmaci antivirali e antibiotici, se non prescritti dal medico Pulire le superfici con acqua e sapone o comuni detergenti neutri per rimuovere lo sporco e poi disinfettarle con soluzioni a base di ipoclorito di sodio (candeggina/varechina) o alcol adeguatamente diluite. È fortemente raccomandato, in tutti i contatti sociali, di utilizzare protezioni delle vie respiratorie (mascherine) come misura aggiuntiva alle altre misure di protezione individuale igienico-sanitarie.

Se si presentano febbre, tosse o difficoltà respiratorie e si sospetta di essere stato in stretto contatto con una persona affetta da malattia respiratoria Covid-19:
restare in casa, non recarsi al pronto soccorso o presso gli studi medici ma telefonare al medico di famiglia, al pediatra o alla guardia medica, oppure chiamare il numero verde regionale. Utilizzare i numeri di emergenza 112/118 solo in caso di peggioramento dei sintomi o difficoltà respiratoria.


Quali sono le regole per la disinfezione / lavaggio delle mani?
Il lavaggio delle mani ha lo scopo di garantire un’adeguata pulizia e igiene delle mani attraverso un'azione meccanica. Per l’igiene delle mani è sufficiente il comune sapone. In assenza di acqua si può ricorrere ai cosiddetti igienizzanti per le mani a base alcolica.
Se si usa il sapone è importante frizionare le mani per almeno 60 secondi.
Se il sapone non è disponibile usare una soluzione idroalcolica per almeno 20-30 secondi.
I prodotti reperibili in commercio per la disinfezione delle mani in assenza di acqua e sapone (presidi medico-chirurgici e biocidi autorizzati con azione microbicida) vanno usati quando le mani sono asciutte, altrimenti non sono efficaci. È importante lavarsi le mani:


Prima
di toccarsi occhi/naso/bocca (per es. per fumare, lavare i denti, etc.) di mangiare di assumere farmaci o somministrare farmaci ad altri


Prima e dopo
aver maneggiato alimenti, soprattutto se crudi aver usato i servizi igienici, aver medicato o toccato una ferita aver cambiato il pannolino di un bambino aver toccato una persona malata aver toccato un animale


Dopo
aver frequentato luoghi pubblici (negozio, ambulatorio, stazione, palestra, scuola, cinema, bus, ufficio, etc.) e, in generale, appena si rientra in casa aver maneggiato la spazzatura aver utilizzato soldi aver toccato altre persone.
È buona abitudine, inoltre, tossire/starnutire nella piega del gomito, per evitare di contaminare le mani con cui successivamente si possono trasmettere i propri microrganismi (toccando ad esempio il cellulare, la maniglia di una porta, etc.).
Infine, si raccomanda di utilizzare fazzoletti monouso per soffiare il naso, possibilmente eco-sostenibili, e di smaltirli nei rifiuti, e lavarsi le mani, subito dopo l’uso.

 

Quali sono le raccomandazioni per le persone in isolamento domiciliare?
La persona con sospetta o accertata infezione COVID-19 deve stare lontana dagli altri familiari, se possibile, in una stanza singola ben ventilata e non deve ricevere visite. Chi l’assiste deve essere in buona salute e non avere malattie che lo mettano a rischio se contagiato. I membri della famiglia devono soggiornare in altre stanze o, se non è possibile, mantenere una distanza di almeno 1 metro dalla persona malata e dormire in un letto diverso. Chi assiste il malato deve indossare una mascherina chirurgica accuratamente posizionata sul viso quando si trova nella stessa stanza. Se la maschera è bagnata o sporca per secrezioni è necessario sostituirla immediatamente e lavarsi le mani dopo averla rimossa. Le mani vanno accuratamente lavate con acqua e sapone o con una soluzione idroalcolica dopo ogni contatto con il malato o con il suo ambiente circostante, prima e dopo aver preparato il cibo, prima di mangiare, dopo aver usato il bagno e ogni volta che le mani appaiono sporche.

 

Esiste un trattamento per un nuovo Coronavirus?
Allo stato attuale, non esiste un trattamento specifico per la malattia causata dal nuovo coronavirus.
Il trattamento resta principalmente basato su un approccio sintomatico, fornendo terapie di supporto (ad es. ossigenoterapia, gestione dei fluidi) alle persone infette, che può essere molto efficace.
Sono in corso diverse sperimentazioni cliniche per il trattamento della malattia COVID-19.

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Dispositivi di protezione

Quando bisogna indossare la mascherina?
A partire dal 4 maggio 2020, ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19, è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ed i soggetti che interagiscono con i predetti. L’obbligatorietà dell’uso in alcune Regioni è stata estesa anche ad altri contesti. In comunità possono essere utilizzate mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un'adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate, che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso.

 

Prima di indossare la mascherina
lavare le mani con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi o eseguire l’igiene delle mani con soluzione alcolica per almeno 20-30 secondi
indossare la mascherina toccando solo gli elastici o i legacci e avendo cura di non toccare la parte interna posizionare correttamente la mascherina facendo aderire il ferretto superiore al naso e portandola sotto il mento accertarsi di averla indossata nel verso giusto (ad esempio nelle mascherine chirurgiche la parta colorata è quella esterna).

 

Durante l’uso
se si deve spostare la mascherina manipolarla sempre utilizzando gli elastici o i legacci se durante l’uso si tocca la mascherina, si deve ripetere l’igiene delle mani non riporre la mascherina in tasca e non poggiarla su mobili o ripiani.


Quando si rimuove
manipolare la mascherina utilizzando sempre gli elastici o i legacci lavare le mani con acqua e sapone o eseguire l'igiene delle mani con una soluzione alcolica


Nel caso di mascherine riutilizzabili
procedere alle operazioni di lavaggio a 60°C con comune detersivo o secondo le istruzioni del produttore, se disponibili; talvolta i produttori indicano anche il numero massimo di lavaggi possibili senza riduzione della performance della mascherina dopo avere maneggiato una mascherina usata, effettuare il lavaggio o l’igiene delle mani.


Quali mascherine devo usare nel caso in cui compaiano sintomi di infezione respiratoria?

Nel caso in cui compaiano sintomi è necessario l’utilizzo di mascherine certificate come dispositivi medici.
Dai sei anni in su anche i bambini devono portare la mascherina e per loro va posta attenzione alla forma evitando di usare mascherine troppo grandi e scomode.


Nel caso di mascherine riutilizzabili
procedere alle operazioni di lavaggio a 60 gradi con comune detersivo o secondo le istruzioni del produttore, se disponibili; talvolta i produttori indicano anche il numero massimo di lavaggi possibili senza riduzione della performance della mascherina dopo avere maneggiato una mascherina usata, effettuare il lavaggio o l’igiene delle mani.


Quando devo indossare i guanti?
L’utilizzo dei guanti in comunità si aggiunge solamente alle altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio, che restano prioritarie. L’uso dei guanti "usa e getta" resta comunque raccomandato nelle attività di acquisto, particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande. Inoltre, nell’ambito dei trasporti, negli ambienti di lavoro e nei cantieri, qualora non fosse possibile mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative, è necessario l’uso delle mascherine e altri dispositivi di protezione (tra cui guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc.) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.


Quali precauzioni devo prendere per un corretto utilizzo dei guanti?
L’uso dei guanti, come quello delle mascherine, aiuta a prevenire le infezioni ma solo a determinate condizioni. Diversamente, il dispositivo di protezione può diventare un veicolo di contagio. Quindi, sì all’utilizzo dei guanti a patto che:
non sostituiscano la corretta igiene delle mani, che deve avvenire attraverso un lavaggio accurato e per 60 secondi siano ricambiati ogni volta che si sporcano ed eliminati correttamente nei rifiuti indifferenziati come le mani, non vengano a contatto con bocca naso e occhi siano eliminati al termine dell’uso, per esempio, al supermercato non siano riutilizzati.

Sanificazione e Igiene

Le evidenze scientifiche al momento disponibili indicano che il tempo di sopravvivenza del virus sulle superfici vari in relazione al tipo di superficie considerata. Il recente rapporto dell'Istituto superiore di sanità riguardo le raccomandazioni sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19 (superfici, ambienti interni e abbigliamento) e la circolare 22 maggio 2020 del ministero della Salute riportano i tempi di rilevazione di particelle virali sulle superfici più comuni, variabili da alcune ore (come ad es. sulla carta)fino a diversi giorni (come sulla plastica e l’acciaio inossidabile). Tuttavia, bisogna considerare che i dati finora disponibili, essendo generati da condizioni sperimentali, devono essere interpretati con cautela, tenendo anche conto del fatto che la presenza di RNA virale non indica necessariamente che il virus sia vitale e potenzialmente infettivo. L’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo), ipoclorito di sodio (candeggina/varechina) o Perossidi di Idrogeno (acqua ossigenata).
Ricorda di pulire gli oggetti che usi frequentemente (telefono cellulare, auricolari, microfono) prima con acqua e sapone o altri detergenti neutri e poi disinfettarli con prodotti idonei, tenendo conto delle indicazioni fornite dal produttore.


Che differenza c'è tra sanificazione, disinfezione, igienizzazione e gli altri procedimenti di pulizia?


Sanificazione: è un “complesso di procedimenti e operazioni” di pulizia e/o disinfezione e comprende il mantenimento della buona qualità dell’aria anche con il ricambio d’aria in tutti gli ambienti.

Disinfezione: è un trattamento per abbattere la carica microbica di ambienti, superfici e materiali e va effettuata utilizzando prodotti disinfettanti (biocidi o presidi medico chirurgici) autorizzati dal Ministero della Salute. Questi prodotti devono obbligatoriamente riportare in etichetta il numero di registrazione/autorizzazione.

Igienizzazione: è l’equivalente di detersione ed ha lo scopo di rendere igienico, ovvero pulire l’ambiente eliminando le sostanze nocive presenti. I prodotti senza l’indicazione dell’autorizzazione del ministero della Salute che riportano in etichetta diciture sull’attività ad es. contro germi e batteri, non sono prodotti con attività disinfettante dimostrata ma sono semplici detergenti per l’ambiente (igienizzanti).

Detersione: consiste nella rimozione e nell’allontanamento dello sporco e dei microrganismi in esso presenti, con conseguente riduzione della carica microbica. La detersione e un intervento obbligatorio prima di disinfezione e sterilizzazione, perché lo sporco è ricco di microrganismi che vi si moltiplicano attivamente ed è in grado di ridurre l’attività dei disinfettanti.

Pulizia: per la pulizia si utilizzano prodotti detergenti/igienizzanti per ambiente – i due termini sono equivalenti - che rimuovono lo sporco mediante azione meccanica o fisica.

Sterilizzazione: processo fisico o chimico che porta alla distruzione mirata di ogni forma microbica vivente, sia in forma vegetativa che in forma di spore.

 

Rapporto ISS COVID-19 n. 5/2020:
Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2

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Tecnologie di sanitizzazione

Il processo chimico che sta alla sua base è un’ossidazione che si avvia grazie all’azione combinata della luce e dell’umidità presente nell’aria.
I due elementi (luce e vapore acqueo), a contatto con i fotocatalizzatori (TiO2 - Biossido di Titanio), favoriscono l’attivazione della reazione di ossidazione e la conseguente decomposizione delle sostanze organiche e inorganiche.

L’innovativa tecnologia, per la purificazione dell’aria negli ambienti confinati mediante trattamento termico, completamente naturale ed efficace, in grado di eliminare: allergeni di acari e di animali domestici, muffe, batteri, virus, pollini, ozono e contaminanti chimici, prendendosi cura dell’aria che respirate nel vostro ambiente lavorativo.

Sistema di igienizzazione di aria e superfici basato sulla nebulizzazione di perossido d’idrogeno stabilizzato in grado di abbattere la carica microbiologica al 99.9%.

Efficacia quadrivalente su: virus, spore, funghi e batteri. Il trattamento non genera la formazione di composti organici volatili e la sua rapida degradazione non genera umidità, corrosione e residui.

L’azione germicida dell’ozono si fonda sulla sua elevata capacità di ossidazione diretta; grazie a questa qualità tutte le strutture macro molecolari delle cellule microbiche e non (Virus, batteri, muffe) vengono profondamente alterate ed inattivate.
Non esiste specie microbica che resista anche se in forma di spore o cisti. In ogni caso l’azione germicida è rapida, completa e senza residui secondari.

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Credito d’imposta per le spese di sanificazione e per l’acquisto di dispositivi di protezione

Il decreto Cura Italia (D.L. n. 18/2020) all’articolo 64 del e la successiva circolare della agenzia delle entrate n. 9/E del 13 aprile 2020 relativa al decreto liquidità (Dl 23/2020) hanno introdotto Il credito d’imposta per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro (servizi di sanificazione, apparecchi e strumenti di sanificazione), nonché per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e altri dispositivi di sicurezza atti a proteggere i lavoratori dall’esposizione accidentale ad agenti biologici ((quali, ad esempio, mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3, guanti, visiere di protezione e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari), ovvero per l’acquisto e l’installazione di altri dispositivi di sicurezza atti a proteggere i lavoratori dall’esposizione accidentale ad agenti biologici o a garantire la distanza di sicurezza interpersonale (quali, ad esempio, barriere e pannelli protettivi), comprendendosi anche i detergenti per le mani e i disinfettanti. L’incentivo che spetterà ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, è attribuito, fino ad un massimo di 20 mila euro per ciascun beneficiario, nella misura del 50% delle spese sostenute nel periodo d’imposta 2020.


Credito di imposta pdf

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